giovedì 30 luglio 2009

Letto su Tiscali.it

Questa mattina la mia attenzione è stata attirata da questo articolo su tiscali.
Voglio proporlo sul mio blog perchè vedo che "in questo mondo di ladri" non si tocca mai il fondo.
Non voglio essere negativo ma vorrei mettere in evidenza alcune cose in modo da poter conoscere meglio il nostro "nemico" ( come si dice: "Per sconfiggere il nemico, uno deve conoscerlo").
Fanno quello che vogliono e noi dobbiamo stare zitti e guai se ti opponi! I soldi sono "DIO", e adorare il tuo "DIO" è dimportante per il tuo sviluppo spirituale. Se sappiamo che ad ogni azione corrisponde una reazione, cosa succederà nel nostro futuro con tutte queste azioni basate su "DIO" denaro? Sfruttiamo la terra per fare soldi: così pochi hanno e avranno tanti soldi e tutti avremo un mondo morto dove non si potrà più vivere (" i soldi non si mangiano e non si respirano"). Questa contorsione mentale, dove il DENARO è diventato DIO , può generare solo sfruttamento, dolore, impoverimento sia materiale che spirituale.

L'articolo che segue non è nemmeno uno dei peggiori.!

Legambiente: cemento disarmato e criminalità, l'Italia è un paese a rischio crollo


Non solo l'Abruzzo o Agrigento, in Italia ci sono, strade, ponti, gallerie, scuole, ospedali e addirittura un Palazzo di Giustizia, quello in costruzione a Gela e un Commissariato di Polizia, quello di Castelvetrano in provincia di Trapani che rischiano di crollare perché costruite con cemento depotenziato. E' quanto emerge dal lungo elenco stilato da Legambiente nel dossier “Cemento disarmato. Storie di un Paese a rischio crollo, tra sabbia e cemento”.

L'osservatorio - Dopo il caso dell’ospedale di Agrigento l’associazione, che per monitorare la situazione dell’illegalità ambientale in Italia ha messo in piedi un vero e proprio Osservatorio, ha raccolto in un documento l’elenco delle opere oggetto d’inchiesta da parte delle Procure della Repubblica in giro per l’Italia.

La criminalità organizzata - Elemento comune di ogni storia è la mano della criminalità organizzata che lucra e realizza fondi neri per i propri sporchi affari risparmiando sul cemento e sostituendolo con la sabbia. “Che il crimine organizzato abbia di fatto una specie di monopolio nel mercato del calcestruzzo – ha dichiarato il vice presidente di Legambiente Sebastiano Venneri - è un dato incontrovertibile. Basti pensare a ciò che accade in provincia di Trapani dove lo Stato oggi, detiene il 90% delle imprese di produzione di calcestruzzo sequestrate o confiscate a esponenti della malavita, che fino a qualche settimana fa hanno fornito la materia prima per tutte le opere di quella zona. Secondo quanto emerge da un’indagine della Questura di Trapani – ha aggiunto Venneri - il quartier generale di Cosa Nostra sarebbe stato proprio nella sede della Calcestruzzi Mazara S.p.a, un’impresa della famiglia Agate, alleata di Matteo Messina Denaro”.

Le storie del dossier - Oltre a quella di Trapani, sempre in Sicilia, l’indagine della DIA di Messina che ha portato al sequestro di due impianti di calcestruzzo del valore di circa 50 milioni di euro che fornivano una materia prima di qualità molto scadente, come è emerso dalle intercettazioni tra i titolari della ditta riportate nel dossier. Seguendo la pista mafiosa la Procura di Caltanissetta, che ha decapitato i vertici siciliani della Calcestruzzi S.p.a, è arrivata fino in Veneto dove ha posto sotto sequestro i lotti 9 e 14 della A31 Valdastico. Analizzando i documenti sarebbero stati riscontrati significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. E’ della Dda di Campobasso, invece, l’operazione con il nome che è tutto un programma: “Piedi d’argilla”. Oggetto i nove chilometri della variante ANAS di Venafro sulla Termoli San Vittore: sessanta milioni di euro, inaugurata meno di un anno fa e per la quale l’ANAS è stata costretta a sostituire il 57% dei pali di calcestruzzo con una spesa aggiuntiva di oltre due milioni di euro.

Stragi evitate - Tra i casi più emblematici nell’elenco di Legambiente anche quelli in Calabria come la galleria sulla Statale Ionica 106, dove solo la prontezza degli operai nel fuggire, ha impedito che si consumasse una strage. Il 3 dicembre del 2007, infatti è crollata una galleria in costruzione in località Palizzi e le indagini della Dda hanno chiarito in seguito che il calcestruzzo, fornito dalle imprese legate alle cosche locali, non superava le prove di resistenza. Sulla sponda tirrenica invece è a Tropea il caso della scuola media realizzata con cemento di qualità talmente scadente che l’ingegnere del Comune ne decreta l’immediata demolizione dopo aver verificato che i valori di resistenza del calcestruzzo in alcuni punti dei pilastri erano inferiori alla metà di quelli richiesti per legge.

Imprese e camorra in Campania - E in questa carrellata non manca la Campania dove un’inchiesta dei carabinieri della Dda di Napoli ha portato al sequestro di un’impresa di produzione di calcestruzzo gestito dalla camorra e imposto come “pizzo” a tutte le imprese di costruzioni secondo lo standard tipico mafioso. “Riteniamo – ha concluso Venneri - che questi casi siano solo la punta di un iceberg di un sistema che per trent’anni ha prodotto manufatti e opere soprattutto d’interesse pubblico sulle quali è necessario, a nostro avviso, un’azione di monitoraggio e severo controllo. Per questo chiediamo al Ministro delle Infrastrutture di avviare un piano straordinario che, partendo da ospedali e scuole, effettui una ricognizione sulla qualità del costruito”.

30 luglio 2009

Informazioni prevengono da:

Redazione Tiscali

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Piano casa, il Wwf denuncia: "Sardegna e Campania a rischio cementificazione"

In occasione dello scontro istituzionale con il Governo e dello stop alla proposta del "piano Casa" avanzata dal Presidente Berlusconi, sembra che le Regioni si siano accorte di avere un potere che non esercitavano. Ecco così che tutte le Regioni hanno normato, o stanno normando, propri piani casa che consentono aumenti di cubature. E' la denuncia del WWF che lancia un allarme poiché la sommatoria di tutti questi piani rischia di essere peggiore di quella "improponibile" inizialmente ipotizzata dal Governo: infatti molte Regioni non si sono limitata alle case, ma hanno consentito interventi anche sulle strutture edilizie artigianali ed industriali.

E' il caso del Piemonte e della Lombardia, dove il premio di cubatura viene consentito anche ai capannoni. In Lombardia poi viene autorizzato il recupero e riutilizzo a scopo residenziale delle volumetrie abbandonate anche se con diversa destinazione di uso. "L'effetto domino che si sta verificando sta portando le regioni ben oltre il concetto di "piano casa" e a breve assisteremo ad un significativo aumento non solo delle costruzioni, ma anche della densità abitativa di alcune zone delle nostre città senza che in via preventiva ci si sia preoccupati di adeguare standard urbanistici quali verde pubblico e servizi e senza che si sia provveduto ad un potenziamento mirato dei servizi di trasporto pubblico" - ha dichiarato in una nota Gaetano Benedetto, co-direttore del WWF Italia -

Le situazioni più preoccupanti in Campania e Sardegna - Tra le Regioni che si apprestano ad approvare nuove norme in questo settore, quelle che ci preoccupano maggiormente sono due". La Campania dove è forte il rischio di speculazioni e deregulation - sottolinea il Wwf - nella pianificazione edilizia in conseguenza del piano casa in discussione in questi giorni in Consiglio regionale, si presta così a versare nuovo cemento sul proprio territorio già martoriato . La Sardegna apre una nuova stagione edilizia e viene da chiedersi - si legge ancora nella nota - se gli incendi di questi giorni, nell'ignoranza della norma che vieta per 10 anni ogni costruzione sui terreni percorsi dal fuoco, non abbiano a che fare con questa aria che si respira. Il tutto sta avvenendo senza coordinamento alcuno da parte dello Stato che sembra, aver rinunciato ancora una volta al proprio ruolo di coordinamento e di indirizzo. Vale la pena ricordare che il 'governo del territorio' e con esso l'urbanistica non è materia esclusiva delle Regioni, ma "concorrente". La competenza dunque non esclude lo Stato che, se c'è, farebbe bene a battere un colpo".

Che cosa sta accadendo nell'Isola - In Sardegna il cosiddetto piano casa si inserisce in una proposta complessiva di revisione del Piano Paesaggistico Regionale che impediva di edificare entro i 2.000 metri dal mare. La legge è molto articolata, anche per diverse categorie (residenze, strutture turistico alberghiere, strutture agricole ecc), ma con poche eccezioni (centri storici e case sparse entro i 300 mt dal mare) consente un aumento del 20% dell'esistente che, nel caso si strutture uni o bi familiari può essere realizzato non solo sopraelevando, ma anche costruendo corpi separati. Gli edifici entro i 300 metri dal mare possono avere un aumento solo del 10%. Si può arrivare al 30% di aumento se si garantisce un risparmio energetico del 15% rispetto alle prescrizioni regionali, oppure se se gli edifici vengono abbattuti e ricostruiti. Se se si abbattano edifici entro i 300 metri dal mare e se si ricostruiscono all'interno è previsto un premio di cubatura del 40% che arriva al 45% se si garantisce un risparmio energetico del 20%.

Ma quello che preoccupa è la semplificazione delle procedure - La maggior parte degli interventi potrà essere fatta con autocertificazione con una semplice Dichiarazione Inizio Attività , ma molte sono le opere che necessitano solo di una comunicazione senza rilascio di alcun permesso: movimenti di terra per attività agricole e zootecniche, serre stagionali senza muratura, opere temporanee sino a 90gg, pavimentazione degli spazi esterni anche per aree sosta, impianti funzionali all'efficienza energetica.

Peggiori, se possibile, le norme previste in Campania che vorrebbero introdurre nella normativa regionale una totale deregolamentazione alle leggi vigenti in materia di urbanistica: giovedì ci sarà il voto in aula regionale. Il valore delle aree industriali dismesse è triplicato in pochi giorni, a riprova che gli speculatori si stanno già muovendo. Il disegno di legge infatti, superando di slancio i già discutibili contenuti dell'accordo Stato-Regioni, introduce una vera e propria liberalizzazione a tempo indeterminato delle destinazioni d'uso, consentendo tout court la trasformazione in abitazioni delle strutture produttive anche se funzionanti. Questo costituisce pertanto un allettante invito alla cessazione anticipata delle poche manifatture ancora attive, alla faccia del "rilancio economico". Tutto questo in deroga alla pianificazione comunale, dando per intero l'iniziativa ai privati, lasciando i Sindaci, cui pure la Costituzione e le leggi conferiscono il potere di disciplinare l'uso del suolo, spettatori impotenti.

Il piano inoltre premierebbe chi ha compiuto abusi - Gli abusivi che hanno condonato quanto costruito, ampliano considerando anche le superfici abusive; e quelli che non hanno condonato ancora finiscono per avere una doppia premialità : corsia preferenziale per il condono e superficie condonata considerata ai fini dell'ampliamento. E come aggravante tutto questo anche nella zona rossa del Vesuvio e nelle aree tutelate dai piani paesaggistici. La prima vittima illustre della deregulation sarebbe il piano regolatore di Napoli che ha il merito di aver affidato saldamente alla mano pubblica la regia del recupero delle aree industriali dismesse, risparmiando per ora alla città un nuovo sacco edilizio.

Unico lato positivo: le costruzioni dovranno essere eco compatibili - Unica nota positiva prevista - conclude il Wwf - è che sia per gli interventi di ampliamento che per gli interventi di sostituzione edilizia il disegno di legge prevede che essi potranno essere effettuati a condizione che si usino tecniche costruttive che garantiscano prestazioni energetico- ambientali. Resta da capire per i nuovi carichi insediativi in un territorio già sofferente e congestionato, chi provvederà agli standard, al verde, agli spazi e attrezzature pubbliche. Su tutti questi aspetti il discusso provvedimento campano tace, lasciando questi oneri in capo alle generazioni che verranno

30 luglio 2009

Informazioni prevengono da:

Redazione Tiscali

sabato 25 luglio 2009

Vegetariani

Io speriamo che noi cela facciamo !! ;)

Diventare vegetariani non è più così strano!
E' sempre più gente se ne convince e fa il passo.

Avete bisogno di informazioni, volete imparare a cucinare un piatto vegetariano bilanciato e completo?

"Mangiare Vegetariano" è qui per questo.

Scriveteci: info@face-design.eu
Noi saremo contenti di potervi aiutare.

Aloise Fernando

lunedì 13 luglio 2009

Mangiare Vegetariano biologico



Mangiare Vegetariano e Vegano per la tua salute fisicha,mentale e spirituale.

Associazione senza scopo di lucro, per dare informazioni e idee concrete per migliorare la qualità della nostra vita.

Scopri quello che non viene detto.
Scopri le bugie che ci vengono dette.

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Artista, creazioni di installazioni, quadri e varie espressioni libere.