domenica 24 agosto 2008

Astaungayoga: Otto passi verso la perfezione

In questa parte del blog voglio presentare articoli, tratti da diversi autori che hanno come argomento lo yoga.
Yoga, inteso come scienza olistica, tenendo presente che il significato della parola YOGA è " unificazione tra mente e corpo", cioè tra spirito e materia.
Seguiranno regolarmente diversi articoli di maestri di yoga che con parole semplici e chiare provano a spiegare il vero senso dello YOGA.
Queste persone sono maestri grazie agli studi compiuti ed alle esperienze maturate nel corso della loro vita, dedicata allo studio e pratica dello yoga; sono delle guide per uno sviluppo olistico della persona.

Desidero, con la scelta di questi articoli, darvi una visione olistica dello yoga, la filosofia a cui attingo è quella di Ananda marga, in particolare del suo fondatore Prabhat Ranjan Sarkar (Srii Srii Anandamurti).




Il primo articolo che vi presento parla di ASTAUNGA YOGA: lo yoga degli otto petali; sono delle linee guida che possono aiutarci a condurre una vita migliore e in armonia con noi stessi e il mondo che ci circonda.





ASTAUNGA YOGA : 8 passi alla perfezione

La meta del tantra è la felicità completa e il metodo per ottenerlo risiede nello sviluppo totale della mente e del corpo. Anche se questa perfezione di mente e corpo può essere anche ottenuta lentamente in un modo naturale c'è un metodo però ben preciso per un rapido auto sviluppo di se stessi . Ci sono 8 metodi, strade di questa pratica e dato che la meta dello yoga è l'unione con la coscienza cosmica, è conosciuta come Astaunga yoga o lo yoga delle 8 braccia.

I primi 2 passi sono Yama e Niyama, che sono le guide morali per lo sviluppo umano. L'idea della moralità qui consiste nel controllare i nostri comportamenti per arrivare a stati più alti del nostro essere. L'idea non è semplicemente seguire le regole, giusto per seguire regole ma l' obiettivo è ottenere la perfezione della mente. Quando questo stato sarà raggiunto non ci saranno più ragioni di regole perché il desiderio di fare qualcosa di determinante per il bene di noi stessi o di un altra persona non sarà più presente nella nostra mente, questo è lo stato di equilibrio perfetto .
Yama vuol dire ciò che controlla e la pratica di Yama vuol dire controllare le azioni relative al mondo esterno. Nel suo libro " Una guida alla condotta umana" Shrii Shrii Anandamurti ha spiegato chiaramente i diversi aspetti di Yama e Niyama, dando una interpretazione chiara e pratica per le persone del ventesimo secolo. Qui noi diamo un riassunto dei cinque punti di Yama e dei cinque punti di Niyama; per una più completa spiegazione si rimanda a il libro "Una guida alla condotta umana".

Il primo principio di Yama è Ahimsa. Ahimsa vuol dire : non fare del male ad altri sia nel pensiero che nelle parole o azioni. Al meglio delle nostre capacità dovremmo evitare di infliggere male ad altri esseri viventi, questo principio delle volte è interpretato come la completa non violenza, ma portando questo pensiero ai suoi estremi diventa impraticabile .
Ad esempio ogni volta che respiriamo ci saranno microbi che inspiriamo e uccidiamo . Per risolvere questo dilemma Anandamurti dà suggerimenti dicendo che selezionando la nostra dieta dovremmo scegliere cibo dove la coscienza è meno sviluppata prima di uccidere creature più sviluppate.
Un altro problema è la questione dell'autodifesa. Qui Anandamurti dice che l'autodifesa contro un aggressore o contro una persona antisociale è giustificabile. Anche usando la forza la tua intenzione è di proteggere la vita e non di causare dolori o bloccare il progresso spirituale sia mentale che fisico di quella persona.

Il secondo principio dello Yama si chiama Satya . La definizione di Satya è : azione della mente e uso delle parole nello spirito del benessere. Ciò vuol dire di dire sempre la verità e comportarsi coerentemente per promuovere il benessere di tutti. Nel caso in cui dicendo esattamente la verità si farebbe del male ad altri allora Satya vuol dire : dire ciò che è meglio per il benessere di altri invece che dire esattamente i fatti. Seguire Satya ti porta ad una forza tremenda della mente ed è estremamente importante per il successo spirituale.

Il terzo principio è Asteya. Asteya vuol dire : non impossessarsi di cose altrui. Ciò vuol dire non commettere furti. Vuol dire anche non rubare mentalmente. Quelli che vogliono rubare ma si trattengono dal farlo solo per la paura di essere scoperti stanno rubando mentalmente. Asteya vuol dire : astenersi da tutti e due i tipi di furti sia mentale che fisico.

Il quarto principio è Brahmacarya e vuol dire : rimanere in Brahma ' la coscienza cosmica' , trattando tutti gli esseri e gli oggetti come un espressione della coscienza cosmica. La mente prende la forma dell'oggetto del nostro pensiero . Se noi pensiamo in un modo materialistico vedendo le cose solamente come oggetti materiali allora la mente gradualmente diventa ottusa.
Se performiamo tutte le azioni ricordandoci che ogni cosa in questo mondo è espressione della coscienza cosmica in uno stato trasformato allora la mente si muoverà verso lo stato dell'unione con la mente cosmica. In alcuni libri Brahmacarya è stato descritto come ' astinenza sessuale'. Questa definizione gli è stata data nel Medio Evo da preti che volevano ottenere la supremazia sul popolo .

Il quinto principio è Aparigraha e vuol dire : non accumulare ricchezze in più di quello che abbiamo bisogno. Ciò vuol dire vivere una vita semplice con solo ciò di cui si ha bisogno .
La quantità di cui si ha bisogno è variabile a seconda del tempo, posto, persona . E' un principio importante sia per la vita individuale che collettiva, perché se una persona o una nazione accumula ricchezza, può avere come effetto affamare e immiserire altre persone o nazioni. Questa è una parte importante per la pratica spirituale perché se uno è continuamente preoccupato per avere oggetti fisici allora lui o lei non possono pensare alla coscienza cosmica .

La seconda parte di Astaunga yoga si chiama Niyama. Niyama vuol dire autocontrollo . Senza autocontrollo è impossibile ottenere stati della coscienza più alti.

Il primo principio di Niyama è Shaoca. Shaoca vuol dire : purità di mente e corpo . Ciò include la pulizia del mondo esterno e anche il corpo, vestiti e ambiente, e anche il mondo interno della tua mente. La pulizia esterna si può avere pulendo regolarmente il corpo e l' ambiente mentre la pulizia interna della mente si ottiene tramite autosuggestioni . Ciò consiste nel fatto che uno deve sostituire un pensiero buono a quello distruttivo. Ad esempio se uno si sente avido deve pensare e poi fare una azione generosa .

Il secondo principio di Niyama è Santosa. Santosa vuol dire : tenere uno stato mentale di pace. Quando la mente è affamata di qualche cosa è in uno stato di non pace. Il momento di rilassamento e di pace che la mente prova avendo soddisfatto questo desiderio è chiamato Tosa, in sanscrito. Queste persone che facilmente sono soddisfatte e mantengono uno stato di contentezza seguono Santosa. Il raggiungimento di Santosa è collegato con Aparighraha
(menzionato prima).

Il terzo principio di Niyama è Tapah. Ciò vuol dire : sottoporti a sforzi nel tuo percorso personale e collettivo . Un' azione che fatta con lo spirito di servizio aiutando altri senza aspettarsi niente in cambio è considerata Tapah. Il servizio deve essere dato alle persone che realmente hanno bisogno di aiuto . Se soffri per aiutare una persona ricca non è un servizio molto utile . Nel passato aspiranti spirituali praticavano auto fustigazione e austerità (come camminare sul fuoco) però queste mortificazioni corporee non danno benefici né all'aspirante stesso né alla società, né alla coscienza cosmica, perciò non hanno importanza dell'avanzamento spirituale.

Il quarto principio è Svadhyaya , vuol dire: avere una conoscenza profonda dei soggetti spirituali. Uno deve leggere e assimilare il significato dei grandi libri e scritture scritte da persone spiritualmente avanzate. Cioè leggere senza capire non è Svadhyaya. L'importanza di Svadhyaya è che da contatto con grandi personalità e inspira a continuare il cammino dell'auto realizzazione.

Il quinto di Niyama è : Iishvara Pranidhana che vuol dire : fare come meta della tua vita la coscienza cosmica. Questo viene fatto tramite un processo di meditazione dove nella meditazione si pensa solo ad un pensiero la coscienza cosmica. Come spiegato in precedenza nel Tantra il meditante ripete un mantra che gli ricorda a lui o lei la relazione con la coscienza cosmica. Parte di questo processo di meditazione include passi in cui la mente è distaccata dagli oggetti ed è focalizzata sulla coscienza cosmica.

Il terzo arto di Astaunga yoga sono le Asana. Un Asana è una postura che viene mantenuta in modo prolungato ed è la parte più conosciuta dello yoga ed è anche quella meno capita dello yoga. Asana o le Asana non sono esercizi normali di ginnastica. Le Asana sono esercizi speciali che hanno un effetto specifico sulle ghiandole endocrine, giunture, muscoli, legamenti e nervi.

Migliaia di anni fa i saggi usavano osservare gli animali nella foresta. Notarono che ogni animale possiede certe qualità e ogni animale spesso assumeva una certa posizione. Imitando queste posizioni si accorsero gli effetti importanti di queste posizioni sul corpo umano. Ad esempio il pavone è un uccello con un potentissimo sistema digestivo, persino capace di digerire un serpente velenoso. Gli antichi saggi svilupparono delle posture per gli umani, imitando quelle del pavone, che rinforzavano il sistema digestivo dell'uomo. Altre posture esercitano gli organi e le ghiandole. Gli antichi saggi svilupparono migliaia di posture, di cui Anandamurti ne ha selezionato circa una quarantina che possono essere utili per il nostro progresso spirituale e che possono essere utili a curare e prevenire malattie.

Il più importante effetto delle Asana è sulle ghiandole endocrine che secernono ormoni direttamente nel flusso del sangue. Le ghiandole endocrine includono il pancreas, timo, tiroide, paratiroide, adrenale, e ghiandole riproduttive: testicoli e ovaie. Se la secrezione di qualsiasi ghiandola è troppa o è poca allora ci sarà un malfunzionamento nel corpo. Ad esempio se la ghiandola della tiroide, locata nella gola, secerne troppo fluido una persona diventa magra se la ghiandola invece secerne troppo poco fluido la persona ingrasserà. La ragione è che la tiroxina, l'ormone che viene prodotto da questa ghiandola, regola il metabolismo o la quantità con cui il corpo converte il cibo in energia. Le Asana possono correggere il malfunzionamento della tiroide ed altre ghiandole mettendo pressione sulle ghiandole, avendo un effetto di massaggio sulla ghiandola e di regolamentazione della quantità del flusso del sangue alla ghiandola.
Le Asana tengono anche flessibile la spina dorsale , questo è importante per ritardare l' effetto dell'invecchiamento del corpo. Quando una persona invecchia la spina dorsale di solito diventa rigida. Fare le Asana correttamente può prevenire questo processo di invecchiamento.

Un altro importante effetto delle Asana è quello di aiutare diversi organi del nostro corpo a funzionare bene. Ad esempio ci sono diverse Asana che massaggiano lo stomaco e l' intestino e gli organi coinvolti nella digestione . Problemi come indigestione, costipazione, ulcera gastrica, mal funzionamento del fegato ... possono essere controllate e corrette performando alcune Asana con una appropriata dieta.
Secondo Ananda marga yoga le posture dello yoga devono essere selezionate per gli studenti da un maestro che prescrive le asana necessarie per un individuo. Anche se ci sono tantissime Asana, ognuno di noi ha una struttura fisica diversa con diverse forze e debolezze, perciò alcune Asana possono essere più utili ad uno che ad un altro. Nel selezionare le Asana il maestro considera anche l' effetto sui centri nervosi del corpo , cosiddetti chakra. Ci sono 2 sottili nervi che passano il nostro corpo , incrociandosi per 5 volte sulla spina dorsale. Nei punti in cui questi nervi si incrociano ci sono dei centri di energia psichica conosciuti come chakras. Questi centri non sono organi anatomici, però controllano le funzioni dei vari organi nella regione adiacente ai rispettivi chakra, così una persona che soffre di problemi respiratori avrà bisogno di Asanas che rinforzino il chakra nel centro del petto. Per superare problemi digestivi avremo bisogno di Asana che esercitino il chakra nella regione ombelicale.
Il diagramma sottostante mostra la dislocazione dei chakra e gli organi ed i fattori di base che loro controllano.
La filosofia tantrica spiega che il mondo è composto da 5 fattori fondamentali : etereo, aereo, luminoso, liquido e solido.
Il corpo umano è composto da questi 5 fattori e i chakra controllano questi fattori.

Inoltre per aiutare a portare un benessere fisico le Asana hanno un effetto importante sulla mente. Quando le funzioni ghiandolari sono ben bilanciate questo contribuisce ad avere una mente bilanciata. In più rinforzando i centri psichici le asana aiutano a controllare le propensioni mentali ( vrttis) controllate da questi centri. Queste 50 propensioni mentali sono distribuite nei 6 bassi chakra.

Il quarto componente di Astaunga yoga è il Pranayama o il controllo dell'energia vitale. Il Pranayama è una pratica conosciuta dello yoga ma i principi sottostanti questa pratica non lo sono altrettanto e meritano una piccola spiegazione.

Il tantra definisce la vita come un parallelismo tra onde fisiche e mentali in una giusta coordinazione dell'energia vitale. Queste energie vitali sono conosciute come vayus ( o vento). Ci sono 10 vayus nel corpo umano che sono responsabili delle attività di movimento che includono respirazione, circolazione del sangue, evacuazione, movimenti degli arti ... ecc.. Il punto di controllo di tutti questi vayus è un organo conosciuto come pranendriya ( il pranendriya come i chakra non è un organo anatomico ). Questo Pranendriya come funzione ha anche quella di connettere i vari organi sensoriali con un punto del cervello. Il Pranendrya è locato nel centro del petto e pulsa in sincronia con il processo di respirazione . Quando c'è una pulsazione veloce del respiro e del pranendriya, la mente farà fatica a collegare la percezione sensoriale. Ad esempio se tu fai una corsa di mille metri non potrai immediatamente mangiare qualche cosa e riconoscere il sapore di ciò che stai mangiando per colpa del respiro rapido e delle funzioni disturbate del Pranendrya. Durante il respiro rapido sarà più difficile concentrare la mente .

Nel Pranayama c'è un processo speciale per respirare in cui le pulsazioni del Pranendrya diventano calme e la mente si calma. Questo è un grande aiuto per la meditazione. Il Pranayama riaggiusta anche il bilancio dell'energia vitale nel corpo . Il Pranayama è una pratica complicata è può essere pericolosa se non insegnata e seguita da un maestro competente. Il praticante di Pranayama deve mantenere un pensiero spirituale nella mente durante l' esercizio (altrimenti, la sua mente può essere focalizzata su propensioni negative e la mente degraderà invece che elevarsi). E' anche importante sapere in quale parte del corpo l'energia vitale deve essere concentrata. Per queste complessità il Pranayama viene insegnato seguendo un periodo di preparazione in cui lo studente familiarizza con le basi del processo di meditazione e delle altre pratiche. Il Pranayama è la quarta lezione di una serie di 6 lezioni insegnate agli studenti individualmente per essere pronti alla prossima lezione.

Il quinto punto di Astaunga yoga è conosciuto come Pratyahara che significa il ritirare la mente dagli attaccamenti agli oggetti esterni. Nel tantra la ripetizione del mantra è preceduta da un processo in cui il meditatore ritira la sua mente ad un punto. Le storie di yogi che in profonda meditazione non sentono nemmeno le punte che vengono conficcate nel loro corpo è un esempio efficace di questa pratica, in ogni caso non è facile arrivare ad un livello del genere, del ritiro sensoriale. Progressivamente dopo costante e regolare pratica , il meditatore principiante avrà più successo in questo processo.

Un altra parte di Pratyahara si chiama ' l'offerta dei colori'. A ogni vibrazione nell'universo è associato un colore, è per ogni oggetto della mente è associata una vibrazione e un colore. Durante la meditazione la mente può essere occupata con diversi oggetti. Alla fine della meditazione il meditatore visualizza e offre simbolicamente alla coscienza suprema il colore associato con i pensieri che hanno disturbato la sua mente durante la meditazione. Tramite questo processo la mente si distacca da questi pensieri e oggetti. Questa lezione dell'offrire il colore è insegnata come seconda parte delle istruzioni individuali del sistema di tantra yoga insegnato da Ananda marga.
La sesta parte di Astaunga yoga è Dharana . Dharana vuol dire la concentrazione della mente su un punto specifico. Nella lezione base della meditazione tantrica l' aspirante porta la sua mente a un chakra specifico che è il suo nucleo spirituale e psichico. Questo punto chiamato Ista chakra e varia da persona a persona ed è indicato dal maestro di meditazione al momento dell'iniziazione.
Quando la mente è ben concentrata su questo punto inizia il processo della ripetizione del mantra. Se si perde la concentrazione l'aspirante deve portare indietro la sua mente sul punto di concentrazione , la pratica di portare la mente sul proprio punto di concentrazione è una forma di Dharana.

In aggiunta a questo Dharana trovato nella prima lezione di meditazione c'è un altra forma di Dharana conosciuta come Tattva Dharana, in cui l' aspirante si concentra sul chakra e i fattori specifici controllati da questo chakra. Questa lezione è importante perchè aiuta il meditante a guadagnare controllo sulle propensioni mentali governate dal chakra e in più incrementa la forza di concentrazione della mente che è specialmente di valore in altre lezioni di meditazione.
Tattva Dharana ha anche l' effetto di dissolvere la pressione causata dai nervi Ida e Pingala sul nervo Susumna. Quando questa pressione si dissolve l'energia spirituale chiamata Kulakundalinii può più facilmente ascendere. Tattva dharma è insegnata come terza lezione del Tantra yoga. Quando qualcuno guadagna capacità in Dharma, lui o lei può imparare il settimo braccio di Astaunga yoga che è Dhyana. In questo processo la mente prima portata ad un particolare chakra e poi direzionata in un flusso ininterrotto verso la coscienza suprema. Questo flusso continua fino a quando la mente viene completamente assorbita dalla coscienza suprema. Questo processo è difficile e sarà dato solo ad aspiranti che hanno praticato i passi precedenti , specialmente Dharana.

Ci sono diverse forme di Dhyana e attraverso lo studio del Dhyana potremmo capire le relazioni del Tantra con altre tradizioni spirituali. Quando i maestri tantrici portarono dall'India questa forma di meditazione, in Cina venne conosciuta come Chan , e quando il Chan venne portato in Giappone, via Corea, venne conosciuto come Zen. Anche se ci sono differenze importanti tra la meditazione Zen contemporanea e la pratica del Dhyana praticata dai maestri tantrici in India, la radice è uguale.
Il Dhyana aiuta a perfezionare lo strato più sottile della mente che guida la persona all'ultimo passo di Astaunga yoga che è Samadhi .

Samadhi non è come gli altri 7 passi cioè non è un particolare metodo di pratica ma è il risultato della pratica delle altre parti dell'Astaunga yoga. E' l' assorbimento della mente nella coscienza suprema . Ci sono principalmente 2 forme di Samadhi: Nirvikalpa e Savikalpa. Savikalpa è una parte di pezzo di assorbimento con distorsione o qualificazione. Nel Savikalpa Samadhi la persona sente che io sono la coscienza suprema mentre, nel Nirvikalpa Samadhi non esiste più il sentimenti Io , la coscienza individuale è totalmente immersa nella coscienza cosmica.

Coloro che provano questo stato non sono capaci di spiegare o descriverlo , perchè avviene quando la mente smette di funzionare. L' unico modo che possono sapere di avere avuto questa esperienza è dopo che la mente ha lasciato questa parte di assorbimento . Essi hanno l' esperienza di una felicità estrema e presumono che sono stati nello stato di Nirvikalpa Samadhi.
Il ricevimento del Samadhi avviene dopo lunghe pratiche in questa vita o come risultato di molte pratiche nella vita precedente o dalla grazia di un guru .
Questo è il punto culminante di milioni di anni di sviluppo dalle forme più basse della vita all'essere umano al finale di immergersi nella sorgente cosmica.

Scritto da Dada Vedaprajinananda, tradotto liberamente dall'inglese da Aloise Fernando

sabato 23 agosto 2008

Funziona la medicina naturale ?


Rimedi naturali e medicina naturale

Soffro da anni di cervicale, e dopo aver scoperto che è un disturbo che mi accompagnerà per il resto della mia vita, poiché non è una cosa curabile, mi sono messo alla ricerca di un rimedio che mi potesse dare almeno sollievo, e come dicono "chi cerca trova", una sera di settembre mentre ero costretto a lavorare col mio solito collo dolorante, un mio amico mi ha dato una fascia di grano particolare che aveva riscaldato col microonde e me l'ha appoggiata sul collo. Io continuando a lavorare con questa fascia calda sul collo mi sono reso conto che quest'ultimo non era più così dolorante, si era sbloccato.
Naturalmente mi sono portato questa fascia a casa e dopo averla utilizzata varie volte non solo per la cervicale ma anche per il mio ginocchio mi sono reso conto che ogni volta che la usavo mi dava effettivamente sollievo. Inoltre ho scoperto che mettendo la fascia nel freezer può essere usata al posto del ghiaccio: in caso di febbre, contusioni, tutte le volte in cui viene richiesta una terapia del freddo.
Ho fatto diverse ricerche su queste fasce (da non confondersi con quelle di nocciolo di ciliegie) e ho scoperto che sono antichi rimedi che già i nostri nonni usavano, molto diffusi tra i paesi nordici dove le usano persino negli ospedali.
Posso dire per mia esperienza che funzionano e che tra le diverse marche che si possono trovare in commercio, la mia preferita è ELCA RIMEDI DALLA NATURA: vengono utilizzati prodotti biologici, una miscela di grano ed erbe officinali, queste ultime incrementano l'effetto benefico della fascia. In commercio si possono trovare un'infinità di fasce o sacchetti simili la cui origine è di dubbia natura (Cina ed est Europa) non essendo sottoposti al benché minimo controllo, cosa invece importantissima poiché si tratta di prodotti che entrano in contatto con la nostra pelle e che mentre vengono riscaldati( se non sono di origine bio) possono sviluppare sostanza chimiche per noi nocive.
ELCA RIMEDI DALLA NATURA garantisce il lotto di provenienza biologica, il prodotto è di una qualità superiore rispetto a quelle dei noccioli o di pula; viene proposta una vasta gamma di prodotti e considerando il rapporto qualità-prezzo posso dire che sono un acquisto veramente conveniente.
Concludendo vorrei dire che la medicina naturale applicata ad alcuni casi, sia la soluzione migliore, senza dover accedere alla medicina tradizionale che per quanto efficace presenta sempre effetti collaterali.

Informazioni personali

Artista, creazioni di installazioni, quadri e varie espressioni libere.