mercoledì 27 maggio 2009

Dalla terra al computer, arte di Aloise Fernando.

Usando materiali come sabbia, terra, gessetti, alghe, rame e tutto quel che trovo nei dintorni.
Ma non limitandomi, uso anche la tecnologia.

Aloise Fernando

lunedì 18 maggio 2009

E tu mi chiedi perchè?!?!

E mi chiedono perché sono vegetariano!!!

Bhe..., i miei motivi sono vari: quello spirituale, poi quello umano, poi c'è quello dello sfruttamento, poi quello della salute, poi quello della fame nel mondo, poi... poi...

Voglio precisare che la sequenza che ho scritto non devono essere necessariamente una scala di valori ma giusto risposte alla domanda "perché sei vegetariano".

Mettiamole tutte insieme tanto la risposta è una sola.
Guardavo ieri 17-05-2009, il programma "REPORT" su rai 3, che parlava proprio dell'allevamento intensivo per la produzione di carne, latte e uova, per un mercato che deve produrre sempre di più e sempre a meno prezzo, (per sfamare pochi con tanto spreco) a pensarci bene si potrebbe sfamare l'intero pianeta!!!!

Vi consiglio di vedere a questo link il programma mandato in onda:

http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html

Con questo sistema avido e capitalista etc., si producono solo effetti negativi che influenzano in maniera sempre più totalitaria e devastante (guarda caso la parola influenza si usa anche per: influenza suina etc.) il nostro modo di vivere. Ci stiamo creando, per causa dei soldi, problemi che stanno sfuggendo dal nostro controllo.

Allora per fortuna sempre più gente si converte al "Biologico": mondo in cui gli animali non vengono trattati male e di conseguenza le loro proprietà nutritive sono positive etc.. Questo vale anche per l'agricoltura naturalmente!! Perché anche qui non si scherza!

Vi lascio alle vostre riflessioni, sperando che possano lasciare un segno positivo in questo mondo.

Grazie,
Aloise Fernando

giovedì 14 maggio 2009

Dalla cenere siamo creati e dal cemento saremo distrutti.

Ciao,

Chi non a sentito parlare della Valpolicella?

Io che ho tanti amici sia in Italia che sparsi nel mondo, appena dico che vivo nella Valpolicella, tutti ma proprio tutti mi dicono: " Ah, bel posto e un buon vino", questo mi dice che la Valpolicella è famosa in tutto il mondo per il suo stupendo paesaggio e per il suo vino di qualità elevata.

O.K, adesso è famosa per queste sue qualità ma quale sarà il suo futuro!? Sarà ancora così bella dopo che a Fumane finiscono i lavori di ristrutturazione del cementificio che diventerà un CO-INCENERITORE? Il vino sarà ancora di alta qualità dopo che le sostanze nocive etc. prodotte dal CO-INCENERITORE , si depositeranno sull' uva che ci rende così famosi e ricchi!? Non solo, già attualmente si stà verificando un continuo e sistematico disboscamento delle colline e tutto ciò per piantare vigne a cui si unisce un crescente uso di diserbanti e antiparassitari.
Sarà ancora così bella dopo che ogni anno tagliano molti metriquadri di boscaglia e boschetto per piantare le vigne!?

Saremo noi ancora contenti di vivere nella Valpolicella, che ormai si è trasformata in una miniera di soldi, senza scrupoli e inquinata!?

Io e tanti altri qui, diciamo di NO!!!! Noi non vogliamo vivere in un ex paradiso, non vogliamo esporre i nostri figli alle polveri che ci buttera addosso il co-inceneritore, noi non vogliamo che i nostri figli vivano vedendo solo vigne e per trovare un po' di natura devono andare sempre più in su, verso la montagna (perchè per fortuna là diventa scomodo piantare vigne).

Allora per fortuna c'è un comitato che si chiama "FUMANE FUTURA" che sta combattendo questa battaglia contro questo cementificio a Fumane, vi do il link dove troverete informazioni e dove potrete contattare queste persone che combattono per tutti noi, con il cuore e con i denti, per evitare che questa disgrazia diventi realtà.

Sostenete questa iniziativa che serve a tutti noi! www.fumanefutura.blogspot.com
Per informazioni: comitatofumanefutura@gmail.com

Aloise Fernando

sabato 9 maggio 2009

Mordere senza denti

MORDERE SENZA DENTIERA

Una volta c'era l'artigiano, l'artista, il panettiere, sai una volta c'era anche bianca neve e i sette nani....

Ora ci sono le multinazionali, la globalizzazione.

"l'artigiano", "l'artista", il "panettiere" non ci sono quasi più, manca poco alla loro estinzione,
e tutti noi veniamo sfruttati da quei pochi che vanno in giro come "Signori" (si fa per dire) e che vengono riverti ed ossequiati perchè hanno "i soldi".

Mentre il resto va in giro cercando di "apparire" (perchè purtroppo adesso è questo quello che conta: non se sei una persona onesta e pia), mentre in realtà non ce la fa ad arrivare a fine mese. Persino i contadini e gli operai (che un tempo erano gente semplice e di cuore) appena fanno un po di soldi si montano la testa e non ti "cagano" più.

Ma questi soldi non dovrebbero essere un "oggetto" di "scambio" con cui possiamo vivere nella società? Un
oggetto che puoi usare (non venerare) e non accumulare per poi pensare che sei meglio di un altro perchè ne
hai accumulato di più, e adesso sei un "Signore".

Dobbiamo smetterla e alzarci per vederci chiaro e per cambiare alcune cose (se vogliamo veramente vivere una vita decente e considerarla soddisfacente) perchè la vera vita non vuol dire "essere meglio degl'altri" ma vuol dire "essere vissuta".

Non troveremo mai soddisfazioni nelle cose materiali ma bensì nell' amore e nell'amicizia etc..Certo molti diranno adesso "eccho un altro sognatore!", ma io dico: "meglio un sognatore che un altro così detto "Signore" (perchè con me puoi almeno sognare mentre con l'altro dovrai sgobbare per farlo diventare sempre più "Signore").

DOMANDE FREQUENTI (FAQ):

D: Siamo tutti uguali?
R: Si e no
Si perchè siamo tutti esseri umani e abbiamo le stesse caratteristiche. No, perchè abbiamo tutti il nostro
bagaglio di esperienze di vita e il nostro carattere.

D: Siamo fratelli?
R: Si, perchè l'origine è unica per tutti.
No, perchè anagraficamente abbiamo genitori diversi.

D: Siamo tutti uniti in questo mondo?
R: Si, l'unica divisione è quella artificiale che abbiamo creato noi (come: frontiere etc.).

D: Perchè aiutarci a vicenda?
R: Perchè facendo così, vedremo il vero progresso e staremo tutti meglio.

D: Perchè aprire gli occhi?
R: Perchè così non sbatti contro il muro ;-) , a parte gli scherzi, se apriamo gli occhi potremo vedere oltre,
per poter così capire cose della vita che adesso ci sfuggono.

APRIAMO GLI'OCCHI:

Così vedremo che siamo presi in un vortice di consumismo che ci porta solo a pensare a guadagnare per sostenere il
modo in cui viviamo. Tra affitto (in media 400-500 €) e mangiare (anche qui una media di 450 €) più le spese per la macchina, acqua luce e gas etc. arriviamo a lasciarci lo stipendio (se ce'l'hai).
Lo stipendio è stato calcolato e trasferito in euro alla virgola, mentre tutto il resto è raddoppiato,così adesso come valore d'aquisto si ha la metà di ciò che si aveva prima!
(Perciò le 50,00 € non sono le vecchie 100,000 Lire me bensì 50,000 lire).

Apriamo gli occhi e vedremo che i politici guadagnano molto bene (pagati da noi) ma invece di servire il popolo, si fanno i cavoli loro, e come diceva un grande comico "E IO PAGO".

Apriamo gli occhi e vedremo che tagliando spese inutili e paghe troppo alte, avremmo tutti un po' di più.

Apriamo gli occhi e vedremo che aiutando i nostri fratelli più poveri (del cosidetto "terzo mondo": come vedete anche con un solo mondo siamo riusciti a farlo in tre), essi potranno stare meglio e a loro volta noi potremo contare su di loro.

Si sono un sognatore, ma ribadisco "Non sono un "Signore""

venerdì 8 maggio 2009

Tessuto Connettivo

Salve,

La pula di farro, ricca di acido silicico (90%), aiuta questo tessuto.

Quali sono le caratteristiche della pula di farro:

Antiacaro, calda d'inverno e fresca d'estate, traspirante, ricca di acido silicico (antidolorifico naturale),

Come aiuta la pula di farro:

Dolori di cervicale, sudorazione eccessiva, mal di schiena, allergia agli acari e rinforza il tessuto connettivo del nostro corpo.

Proprio su questo ultimo (tessuto connettivo) ho trovato questo articolo che riporto sotto, sperando di dare un po di informazioni a riguardo, dato che sempre più gente ricerca cose e rimedi naturali per la cervicale e la salute in genere.

Vi do inoltre un link al sito della ditta ELCA, che lavora e produce vari prodotti usando proprio la pula di farro biologica (non trattata con pesticidi o altri veleni).
http://www.elca.altervista.org

Qui segue l'articolo sul tessuto connettivo:

Tessuto connettivo Tessuto deputato al collegamento di tessuti e organi diversi. Esso è caratterizzato da cellule disperse in una sostanza intercellulare amorfa, o matrice, da esse stesse prodotta e nella quale si trovano fibre di varia natura chimica. Vi sono diversi tipi di tessuto connettivo, che derivano tutti dal mesenchima, ovvero dallo strato intermedio che si differenzia nelle fasi precoci dello sviluppo embrionale.

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Tipi di tessuto connettivo
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A seconda del tipo, della quantità e della disposizione di fibre presenti, oltre che della composizione della matrice e del tipo di cellule presenti, è possibile distinguere diversi tipi di tessuto connettivo. In senso ampio, vengono considerati tessuti connettivi il tessuto adiposo, il tessuto cartilagineo, il tessuto osseo, il sangue e la linfa. Essi infatti sono accumunati dalla proprietà di possedere cellule e sostanza intercellulare, e di svolgere una funzione di collegamento tra parti diverse; in realtà, ciascuno di tali tessuti possiede anche proprietà specifiche, che permettono di considerarlo in modo indipendente dagli altri. Ad esempio, il tessuto osseo permette il sostegno del corpo, mentre il sangue trasporta sostanze nutritive e di scarto, gas respiratori ed elementi del sistema immunitario. Pertanto, si indica come tessuto propriamente detto un tessuto che effettivamente svolge un ruolo di collegamento, rivestimento e delimitazione di altri organi e tessuti.

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Tessuto connettivo propriamente detto
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Il tessuto connettivo propriamente comprende due classi di tessuti, il tessuto connettivo lasso e il tessuto connettivo denso o compatto, tra loro differenti per la quantità e la disposizione delle fibre presenti nella matrice intercellulare.
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Tessuto connettivo lasso
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Il tessuto connettivo lasso rappresenta il più diffuso tipo di connettivo. Esso è caratterizzato da abbondante matrice intercellulare e da fibre disposte in modo irregolare e intrecciate; possiede inoltre tipi cellulari diversi, alcuni dei quali derivanti dal sangue.

4.1
Anatomia: matrice intercellulare

La matrice che costituisce la sostanza intercellulare del tessuto connettivo lasso è formata da una sostanza amorfa molto viscosa, in cui è abbondante acqua, che proviene per diffusione dai capillari sanguigni presenti nel tessuto. Nella matrice sono abbondanti molecole organiche dette mucopolisaccaridi, polimeri complessi di alcuni zuccheri. Questi si legano ad altre molecole organiche, le proteine, e costituiscono composti ramificati detti mucoproteine o proteoglicani. Tra i mucopolisaccaridi vi sono l’acido ialuronico, i condroitinsolfati, il cheratansolfato e l’eparina. La matrice permette la diffusione delle sostanze nutritive e dei gas e costituisce dunque un importante strato di comunicazione tra i vasi sanguigni e i tessuti sottostanti.
4.2
Anatomia: fibre connettivali

Nella matrice connettivale vi sono tre tipi di fibre: le fibre collagene, le fibre elastiche e le fibre reticolari. Le fibre collagene sono quelle maggiormente presenti nei tessuti di tipo connettivale. Sono formate da lunghi filamenti di una proteina, il tropocollagene, tra loro intrecciati a formare fibrille; queste, a loro volta, riunite in fasci formano le fibre. Le fibre elastiche sono formate da un’altra proteina filamentosa, l’elastina. Le fibre in questo caso sono isolate l’una dall’altra, e si collegano in alcuni punti costituendo un reticolo. Le fibre reticolari sono anch’esse composte dalla proteina tropocollagene e, pertanto, sono considerate una variante delle fibre collagene, più che una categoria di fibre a se stante. La loro molecola fondamentale è il tropocollagene, cui si legano molecole di zuccheri. Le fibre reticolari si intrecciano formando sottili reti.
4.3
Anatomia: tipi cellulari

Nel tessuto connettivo sono presenti diversi tipi cellulari. Le cellule più numerose sono i fibroblasti, deputate alla secrezione delle proteine che danno origine alle fibre. Questi tipi di cellule vengono spesso coltivati in vitro in esperimenti sui fattori di crescita (vedi Sviluppo). Vi sono poi i macrofagi, cellule coinvolte nei processi di difesa immunitaria. Alcuni di questi si trovano permanentemente nel tessuto connettivo, altri invece vi migrano dal sangue, in occasione di infiammazioni. Nel connettivo possono poi trovarsi i monociti, che migrano dal sangue e hanno una funzione di difesa. I mastociti sono altre cellule capaci di spostarsi all’interno del tessuto; producono eparina, mucopolisaccaride ad azione anticoagulante, e istamina, derivante dall’amminoacido istidina e collegata ai processi di risposta allergica. Nel tessuto connettivo vi sono inoltre linfociti e plasmacellule (ossia, le forme attive dei linfociti) provenienti dal sangue, e responsabili della produzione di anticorpi. In presenza di una infiammazione, nel tessuto connettivo lasso si accumulano granulociti provenienti dal sangue, dotati di intensa attività fagocitaria e responsabili della prima difesa contro gli agenti patogeni.
4.4
Fisiologia

Il tessuto connettivo lasso si trova nelle membrane mucose, nelle quali forma la lamina propria e lo strato su cui esse poggiano (tonaca sottomucosa); forma l’ipoderma, ovvero uno strato sottocutaneo, posto al di sotto del derma, nelle parti corporee in cui tale strato non è occupato da tessuto adiposo (pannicoli adiposi); costituisce una sorta di rete di sostegno (stroma) in organi come il fegato, il pancreas e le ghiandole; si trova anche nelle tuniche che costituiscono le pareti delle arterie e delle vene; inoltre, riveste i fasci di fibre nervose e di fibre muscolari nei nervi (in cui forma il perinervio e l’epinervio) e nei muscoli (in cui forma il perimisio e l’epimisio).

Oltre alla funzione di collegamento e sostegno che questo tessuto svolge, esso partecipa alla funzione di nutrizione e di scambio dei gas respiratori tra il sangue e i tessuti; infatti, i capillari sanguigni e linfatici sono localizzati nella matrice di questo tessuto, e nutrono i tessuti epiteliali in modo indiretto, ovvero attraverso il passaggio delle sostanze dal sangue (o dalla linfa), attraverso le loro pareti, alla matrice e, da questa, all’epitelio.

Il tessuto connettivo lasso, inoltre, esplica un’azione di difesa immunitaria e partecipa all’insorgere di processi infiammatori, attraverso i macrofagi in esso presenti e i globuli bianchi derivanti dal sangue (che attuano un’azione di fagocitosi degli agenti patogeni), e gli anticorpi prodotti dalle plasmacellule e dai linfociti. Ancora, per azione dei mastociti, nel tessuto connettivo lasso si ha la sintesi di istamina, coinvolta nelle risposte allergiche, e di eparina, fattore anti-coagulante.
5
Tessuto connettivo denso
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In questo tessuto vi è una netta preponderanza delle fibre collagene rispetto alla matrice intercellulare e alle cellule.

5.1
Anatomia

Le fibre di collagene presenti nel tessuto connettivo denso sono molto più abbondanti che nel connettivo lasso, e si dispongono in modo parallelo, conferendo a esso una struttura più regolare e compatta, oltre che una notevole resistenza. Le cellule sono disperse tra loro, interposte tra i vari strati di fibre, e possiedono una forma allungata.
5.2
Fisiologia

Il tessuto connettivo denso esercita un’azione di sostegno e di collegamento tra organi, in virtù della sua struttura compatta e resistente. Esso costituisce le capsule fibrose che rivestono gli organi; i tendini, che permettono l’inserzione dei muscoli sulle ossa, e i legamenti, presenti nelle articolazioni; le guaine che rivestono la superficie dei nervi e dei tendini; il periostio, che protegge la superficie delle ossa; il derma, su cui poggia l’epidermide.

riportato da:
"Tessuto connettivo," Microsoft® Encarta® Enciclopedia Online 2008
http://it.encarta.msn.com © 1997-2008 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati.

martedì 5 maggio 2009

A H1N1 intervista a Robert Gallo

Oggi riporto un articolo che ho visto su: "vegetarismo.org",
penso che valga la pena di postarlo in modo che più gente possibile possa vederlo.

Io penso già da anni che non possa derivare nulla di buono dall'allevamento di bestiame per uso alimentare, perché è evidente che se mettiamo tanti animali in uno spazio ridotto (per guadagnare sempre di più), questo ci si ritorcerà contro in vari modi, come per esempio le malattie, che si sviluppano in questi allevamenti dove gli animali vivono e sono trattati male, dove non possono essere quel che realmente sono, e dove vengono nutriti con cibi artificiali per farli crescere velocemente, cibi non proprio sani. Ricordiamo la Mucca pazza o l' Aviaria?

Per non parlare poi degli effetti che ha la carne sul nostro corpo e la nostra mente (ma qui entriamo in un discorso lungo e pieno di implicazioni: a tale proposito penso che ognuno dovrebbe fare le sue ricerche e riflessioni; di sicuro ne parleremo su un altro post).

Ecco l'articolo :

DAL CORRIERE DELLA SERA (29 APRILE 2009)



Lo scienziato che scoprì l'HIV.

Gallo: presto tutto potrebbe sgonfiarsi.

«Per evitare nuove e più devastanti epidemie future forse l'unica soluzione è diventare tutti vegetariani.



NEW YORK — «Per evitare nuove e più devastanti epidemie future forse l'unica soluzione è diventare tutti vegetariani». Robert Gallo, il leggendario scienziato di origine italo-americana che nell'83 scoprì il virus Hiv con il francese Luc Montagnier, non scherza: «La trasmissione di virus dagli animali all'uomo è iniziata quando quest'ultimo cominciò a cacciare e addomesticare le sue prede», spiega Gallo, oggi direttore dell'Institute of Human Virology dell'Università del Maryland, dove insegna microbiologia e immunologia. «Non a caso i nativi americani, che non possedevano animali domestici né usarono cavalli prima dell'arrivo degli europei, erano estranei alle malattie infettive». Quant'è grave questo virus? «Nessuno purtroppo è ancora in grado di dirlo.



Cinque anni fa uno scienziato americano profetizzò una terribile pandemia mondiale per l'aviaria: si sbagliò, così come sbaglia chi oggi predice una nuova catastrofe». Il pericolo è stato dunque esagerato? «Non dico questo perché la febbre suina potrebbe mutare geneticamente e diventare ben più grave. Ma oggi questa è solo un'ipotesi, ed è altrettanto verosimile che l'emergenza presto si sgonfi del tutto». Che cosa succederebbe nel primo caso? «Mutando, il virus potrebbe diventare ben più infettivo con un effetto patogeno assai superiore. È il rischio di tutti i virus che entrano nel corpo umano attraverso le vie respiratorie, prendendo immediatamente di mira il tessuto di un organo vitale. Con conseguenze potenzialmente letali».



Che rischio corre l'Italia? «Oggi come oggi, il panico collettivo è ingiustificato in Italia così come in America. Nel mondo esistono emergenze mediche ben più gravi, dall'Aids all'epatite C e dalla tubercolosi resistente ai farmaci alla malaria». Esiste un parallelo tra febbre suina e aviaria? «Nel senso che sono entrambe trasmesse dall'animale all'uomo e poi da uomo a uomo. E minacciano soprattutto i giovani, visto che la gravità della malattia è relazionata all'eccessiva risposta di un sistema immunitario sano. Ma l'aviaria continua a rappresentare una minaccia ben più grave per il tipo di genoma contenuto nel virus, in grado di scatenare una pandemia davvero letale. L'aviaria purtroppo non è stata ancora contenuta e potrebbe tornare a riesplodere con danni devastanti». La febbre suina è sempre curabile? «Non direi. Certo, esistono alcuni farmaci efficaci, ma non abbiamo la garanzia che tutti i malati possano essere curati in tempo. Soltanto l'evoluzione del virus ci dirà quale strategia — medicinali o vaccino — adottare qualora la febbre suina dovesse mutare entro l'inverno, intensificandosi». Come si possono prevenire nuovi virus? «Lo spiego nel mio libro A caccia di virus (Rizzoli): creando nel mondo industrializzato un network di almeno una dozzina di centri d'eccellenza, specializzati come il mio istituto nello studio di virus nuovi, vecchi e futuri. Nell'era della globalizzazione, dobbiamo globalizzare anche la lotta contro i virus».



E se la pandemia esplodesse nel Terzo mondo? «Tali centri avrebbero l'obbligo di collaborare con le nazioni in via di sviluppo per creare una rete di controllo globale. Se un nuovo focolaio esplodesse in Indonesia, ad esempio, essi interverrebbero in loco e subito. Il problema, oggi, è che molti Paesi non posseggono neppure i più rudimentali strumenti di monitoraggio». In caso di pandemia, funziona meglio la sanità pubblica all'europea o quella privata all'americana? «Le ricordo che i Centers for Disease Control di Atlanta, e i National Institutes of Health di Washington sono enti governativi. È sbagliato stereotipare l'America. A Baltimora, dove io vivo, i contribuenti pagano non solo l'assistenza medica dei poveri, ma anche le loro cure anti-Aids».

Informazioni personali

Artista, creazioni di installazioni, quadri e varie espressioni libere.